R. Cappuccio, “C’E CHI DICE ‘NO!, ed. Sensibili alle foglie, 2017”


R. Cappuccio

C’E CHI DICE ‘NO!, ed. Sensibili alle foglie, 2017

Il testo si colloca fra la storia e la psicologia sociale, fra la saggistica di ricerca culturale e la narrativa.
La prima parte dell’opera è un’antologia di vicende biografiche eccezionali relative a personaggi che, a rischio della vita, hanno disobbedito a ordini criminosi ricevuti dalle autorità istituzionali per seguire il proprio codice etico. Si tratta per lo più di “eroi” noti ai soli addetti ai lavori (Silas Soule, Anton Schmid, Hugh Thompson, ma anche Irena Sendler e Giorgio Perlasca, assieme ad altri). L’indagine storica spazia dalla Guerra d’Indipendenza americana all’Olocausto e alla guerra del Vietnam, ma queste due ultime sono le vicende più documentate.
La seconda parte della proposta è volta alla ricerca dei fattori che condizionano il comportamento di obbedienza cieca e quello di eroica insubordinazione all’autorità, muovendo dalle prime osservazioni di Stanley Milgram e dalla teoria di Hannah Arendt sulla banalità del male. Vengono così passati in rassegna i contributi forniti da diverse discipline (psicologia sociale, psichiatria, neuropsicologia, teologia, filosofia) alla comprensione del “bene” e del “male” quali caratteri del comportamento umano. Con gli stessi strumenti di giudizio, vengono analizzate la condotta dei militari in guerra e le ripercussioni che l’esposizione ai combattimenti determina sullo stato mentale dell’essere umano. La ricerca di un fattore comune alle condotte altruistiche evidenzia l’importanza della regola aurea, comune alle religioni e alla cultura dell’antica Grecia e posta a fondamento del progetto di un’etica mondiale.

Categoria: Rivista n° 7 01/2019 | RSS 2.0

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